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COME INTERAGIRE CON IL LINGUAGGIO EMOTIVO DEI BAMBINI

Hai letto la nostra introduzione all’intelligenza emotiva? Allora saprai senza dubbio quanto sia importante stabilire una connessione a livello emotivo con i bambini.

Perché il mio bambino non mi ascolta?
Perché non riesco a comunicargli tutto quello che vorrei?

Sono domande che, spesso al culmine della frustrazione, i genitori si pongono, entrando in crisi o facendosi tormentare dai sensi di colpa. Non si tratta di un tema banale: la capacità di comunicare, di interagire in modo positivo, è alla base di una convivenza pacifica e serena tra adulti, ma anche all’interno del nucleo familiare, coinvolgendo quindi i bambini.

Esistono molti approcci che studiano il linguaggio ed il comportamento, proponendo soluzioni ai principali momenti di conflitto che possono presentarsi nella quotidianità.

Oggi vogliamo approfondire alcuni concetti della PNL (Programmazione Neurolinguistica), una disciplina nata dagli studi di Richard Bandler e John Grinder negli Anni Settanta.

I due studiosi si sono focalizzati in particolar modo sul linguaggio e sulle risposte emotive e comportamentali di chi comunica e di chi riceve il messaggio. Bandler e Grinder fanno riferimento ai modelli linguistici della terapista famigliare Virginia Satir, di Milton Erickson e dello psicologo della Gestalt Frits Perls.

La disciplina include una serie di tecniche volte allo sviluppo personale, alla comunicazione, alla psicoterapia, allo sport, alle relazioni personali e lavorative. Spesso viene definita lo studio dell’eccellenza umana che ha sviluppato “tecniche per la libertà”.

Alla base della PNL vi è la convinzione che solo attraverso la consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie azioni è possibile modificare i propri comportamenti.

COME DIRE LE COSE IN MODO GIUSTO

Le tecniche della PNL trovano riscontro anche nelle dinamiche familiari. Lungi da voler fornire in questo articolo una panoramica completa, che verrà declinata in più approfondimenti successivi, ciò che ci preme sottolineare è che è molto importante, indipendentemente dall’approcco utilizzato, focalizzarci su come comunicare nel modo giusto.
Non è semplice o banale comprendere cosa pensa un bambino. Tanto meno lo è comunicare correttamente con lui.

È stanco? Vuole solo essere coccolato? Come comportarsi se non smette di fare i capricci, se non ubbidisce, se litiga con la sorella o gli amichetti? Studi recenti hanno dimostrato che nei primi anni di vita la parte limbica del cervello (quella più emotiva) è molto sviluppata e lavora in modo diverso dagli adulti, con differenze sostanziali sul senso del tempo, le priorità, la memoria, la fantasia.

Per questo è importante che un adulto acquisisca le giuste competenze per rivolgersi linguisticamente alla mente e al sistema nervoso dei più piccoli. Occorre scoprire quali parole, quale tono, quali gesti usare per “sintonizzarci” e comunicare i bambini, aiutandoli a gestire le emozioni negative come la paura, la tristezza, la rabbia.

Capita a tutti di far veramente fatica a reggere un comportamento del proprio figlio/a, arrivando alla fine a sbottare, urlando “quante volte te l’ho già detto!!!”. Ecco, si tratta di un’abitudine da sradicare progressivamente, primo perchè nuoce a noi stessi, secondo perchè è disfunzionale e poco produttiva.

VISUALIZZARE LE EMOZIONI, PER CAPIRLE MEGLIO

La PNL propone di facilitare il cambiamento di un comportamento specifico attraverso una visualizzazione guidata. E’ un esperimento che possiamo fare anche a casa e che magari si rivelerà divertente oltre che produttivo.
Ecco cosa ci propone Michele de Santis, esperto di programmazione neuro-linguistica, sul portale Modena Bimbi, simulando la conversazione tra un papà e una bimba dopo un comportamento negativo della piccola, in sostituzione della classica sgridata con urla e strepiti:

“Sai, Anna, che ho trovato un biglietto dorato che ti permette di partecipare ad un evento magico…. Immagina, Anna, di recarti al cinema dove andiamo di solito …  E di presentare alle casse questo biglietto che ti dà diritto ad avere una sala di proiezione tutta per te … Anna, mentre ti avvicini alla sala, scosti le tende di velluto e metti il naso dentro … vedi ora la sala vuota e lo schermo davanti a te. Ci sono le luci accese e una musica di sottofondo, quella che a te piace di più …

Puoi sederti dove meglio credi, Anna, e quando avrai scelto il tuo posto, scoprirai che anche questa poltrona ha qualcosa di magico … Può prendere le dimensioni, la consistenza e il colore che a te piace di più … E mano a mano che ti accomodi su questa poltrona … ti rilassi sempre di più… Ora, guarda lo schermo bianco di fronte a te e incomincia a sentire nascere in te la curiosità per il meraviglioso film che sta per essere proiettato…. Si abbassano le luci in sala e diminuisce il volume della musica di sottofondo …

Inizia il film e ti stupisci nell’accorgerti che la protagonista del film …. Sei tu, proprio tu Anna! Il titolo del film è, infatti, “La bravissima Anna!” E, via via, che immagini di vedere te stessa sullo schermo gigante davanti a te, vedi che l’Anna del film è bravissima a mettere a posto tutti i suoi giochi, dopo che ha giocato e deve andare a mangiare… Osservi l’Anna che velocemente si china a raccogliere i vestiti di Anita, la tua bambola, i pezzi del didò, i pennarelli, i fogli ritagliati, le pentole e le tazzine…. Poi senti che Anna canticchia, mentre mette a posto tutto nei cassetti e ascolti la mamma che ti dice che “sei bravissima”… E poi senti che Anna è contenta e soddisfatta nel mettere a posto ogni cosa …

Poi, Anna, scopri che il biglietto dorato ti dà la splendida possibilità di uscire dal tuo corpo, come se fossi uno spiritello, un fantasmino, e di percorrere svolazzando lo spazio che ti separa dallo schermo gigante di fronte a te … E quando arrivi a toccare lo schermo con il tuo naso, trattieni per un attimo il respiro e ti immergi nello schermo … E indossi l’Anna del film, come se fosse un vestito nuovo … E poi guarda attraverso i suoi occhi, man mano che metti a posto … E ascolta attraverso le sue orecchie i complimenti di mamma e il tuo canticchiare e … Senti dentro, in un qualche punto del tuo corpo, quelle belle sensazioni che ti fanno stare bene …

Poi sfilati ed esci da Anna, come se ti dovessi togliere un maglione… ed esci dallo schermo … svolazza di nuovo fin sopra l’Anna che è rimasta a guardare il film, sprofondata nella poltrona magica… e immergiti nel suo corpo portando con te tutta la carica e l’entusiasmo per aver preso parte a questo incantesimo… guarda e riguarda il film tutte le volte che vuoi e alla fine, quando si riaccendono le luci e si sente la musica di sottofondo, lascia finire il film e decidi di alzarti e di uscire dalla sala, spostando di nuovo i tendaggi di velluto… per poi tornare qui, aprire gli occhi, sorridere e sentirti davvero bene!”

IMMAGINIAMO IL FUTURO PER VIVERE MEGLIO IL PRESENTE

Nel caso precedentemente citato è stata utilizzata una tecnica di programmazione mentale, di “ricalco sul futuro”, che coinvolge tutti e tre i livelli rappresentazionali (visivo, auditivo e cinestesico/tattile).
L’obiettivo è scrivere nell’inconscio nuove chiavi di lettura, facendo implicitamente riflettere sul proprio comportamento.

Non sempre sarà semplice mettere in pratica questi consigli, ma lavorare sulle visualizzazioni del comportamento può essere utile a trovare insieme il modo di comunicare e confrontarci, trovando insieme un equilibrio.

Si tratta di un affascinante binomio dissociazione/associazione: uscire dal corpo, entrare in soggettiva e poi riuscirne … Chi meglio dei bambini, pieni di fantasia, può riuscirci?

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