Le nomenclature Montessori per sviluppare il linguaggio

Oggi puntiamo i riflettori sulle nomenclature Montessori: uno strumento utilissimo – benché poco conosciuto – per stimolare lo sviluppo spontaneo del linguaggio nel bambino. 

Fin dalla nascita il bambino è sensibile e recettivo ai suoni e all’ambiente che lo circonda. In realtà questa sensibilità avviene già durante il periodo della gravidanza, dove il bambino riesce a percepire la voce materna, che gli permetterà di riconoscerla quando verrà dato alla luce. Nei primi mesi di vita, egli è molto interessato a ciò che sta accanto a lui, per poi passare a ciò che sta intorno a lui.

Per questo è molto importante, fin da subito, parlare con il proprio bambino: si inizia, così, ad instaurare un legame relazionale che sarà di fondamentale importanza anche per lo sviluppo del linguaggio. Anche se pensiamo che il neonato non comprenda, in realtà egli apprende, come una spugna, ogni cosa e nominare ciò che si fa, gli oggetti, dare un nome alle azioni, servirà per aiutarlo a familiarizzare con l’ambiente e il mondo che lo circonda.

Quando il bambino pronuncia le prime parole, le sue capacità di articolazione sono molto limitate, ma continueranno a svilupparsi permettendo una comunicazione più soddisfacente e condizionando in una certa misura l’arricchimento del vocabolario.

L’acquisizione del lessico è un processo complesso che impegna il bambino per molti anni non solo sul piano linguistico ma anche su quello cognitivo e interazionale.

-Il bambino tra i 12 e i 16 mesi possiede un vocabolario limitato, anche perché spesso si esprime attraverso i gesti con cui indica gli oggetti che intende denominare.

-Tra i 16 e i 19 mesi i verbi diventano più numerosi e compaiono gli aggettivi.

-Tra i 19 e i 24 mesi il bambino apprende una notevole quantità di parole nuove e il suo vocabolario inizia ad ingrandirsi  e compaiono le prime categorie di nomi ( animali della foresta, frutta, parti del corpo..)

Cosa sono le nomenclature Montessori?

Intorno ai 12 mesi il bambino comprende che ad ogni suono corrisponde un significato e comincia a verbalizzare tutte le azioni, connotandole con il nome. A questo proposito, un attività proposta nel metodo Montessori, e non solo, è quello di far avvicinare il bambino alle parole, al linguaggio, attraverso le immagini e attraverso le categorie.

Un nome per ogni cosa… Le nomenclature Montessori, note come

“un insieme di nomi che ha il vantaggio di insegnare a nominare tutti gli oggetti che si parano dinanzi; aiuta a pensare, aumentando il numero degli oggetti pensati; determina le idee, mette in luce le somiglianze e le dissomiglianze”.

Carlo Richetti

Questa attività può benissimo essere realizzata da sé, per il proprio bambino.

Le prime nomenclature possono essere realizzate e presentate al bambino intorno ai 12-24 mesi, quando egli ha iniziato a provare interesse per le parole, ad associare alle immagini o agli oggetti. Basta raccogliere una serie di immagini ( fino a un massimo di 6) da presentare una alla volta. Ad esempio, scegliamo di rappresentare la categoria della frutta con una serie di immagini:

A questo punto, inviteremo il bambino con noi, sul tappeto o su un tavolo, e con calma, inizieremo ad estrarre le prime immagini da presentargli, realizzate su cartoncino e plastificate (nel prossimo articolo descriveremo un tutorial su come fare le nomenclature). Lasceremo che il bambino osservi le sue nomenclature Montessori, indicando soltanto la parola che l’immagine rappresenta, ad esempio “Mela”.

nomenclature Montessori: mela

Poi, se vediamo il bambino interessato, passeremo alle altre immagini. Alla fine, inviteremo il bambino a mettere a posto, con noi, le immagini. Nel prossimo articolo spiegheremo, grazie all’aiuto della collega Viviana Scardicchia, come realizzare nel dettaglio le nomenclature per i bambini, in modo da favorire lo sviluppo del linguaggio nei bambini tra i 12 e i 24 mesi.

Nella fase successiva, si può far sperimentare al bambino quanto appreso attraverso le immagini, proponendogli la manipolazione, ad esempio, della mela attraverso il tatto e l’osservazione: In questo modo il bambino ritroverà ciò che ha visto attraverso l’esperienza sensoriale. Vedrà i semi, la buccia, la consistenza della mela, il sapore. 

Il linguaggio è una delle tappe che richiede più tempo, e che non si esaurisce nei primi mesi o anni, ma continua per lungo tempo. A noi, da educatori e genitori, sta il compito di gettare le basi su cui possano crescere, solide, le potenzialità del bambino, fornendogli opportunità e stimoli, invitandolo alla calma, alla conoscenza delle parole senza necessariamente far uso, almeno in questa delicata fase di scoperta, di tablet, computer e apparecchi elettronici, ma utilizzando elementi semplici e il più possibile tattili.

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